I 5 disperati sono tornati ieri sera da Helsinki via Tampere. Vorrei precisare per coloro che non sono mai stati che l'aeroporto di Tampere è un capannone sperso nella tundra.
Il nome "viaggio della speranza" non è stato dato a caso: fino a Bergamo era andato tutto troppo liscio, ma è bastato Lollo che, scordandosi la carta d'identità a casa, ha provveduto ad animare la traversata, ed è stato offeso perfino dai poliziotti che gli hanno rifatto la carta d'identità (giustamente), oltre che da noi e dalla hostess della Ryanair. Questo viaggio si è distinto inoltre per la varietà dei mezzi di trasporto utilizzati:
- macchina per arrivare a Bergamo;
-pullmino dal parcheggio all'aeroporto;
-aereo;
-pullman dall'aeroporto di Tampere alla stazione;
-treno da Tampere a Helsinki (con annesso briao finlandese di nome Sami, che ci ha raccontato la storia della sua vita, e vince il premio come personaggio della vacanza);
-tram dalla stazione di Helsinki all'ostello.
Ah giusto, per andare all'isola di Suomenlinna abbiamo preso il traghetto. Mancava il cavallo, la renna e/o il cammello e poi eravamo apposto.
Per il resto, è stata una piacevole vacanza, Pippo si è dimostrato un ottimo sherpa, Helsinki non è bella come credevo, tranne l'isola di Suomenlinna che anche di inverno è molto suggestiva. Magari è più una città da vivere che da visitare, perché loro rispetto a noi sono avanti davvero in tutto (trasporti, servizi, Internet, università), anche se hanno i loro problemi (vedi alcolismo e suicidi). I finlandesi sono dei legni clamorosi, mentre le finlandesi fino a 25 anni sono delle strafighe clamorose (eh sì, mi tocca ammetterlo).
Detto questo, la triste e dura realtà mi richiama agli impegni universitari (sigh).